Le scelte e gli obiettivi strategici
Gli indirizzi programmatici
Il sistema economico locale
Gli indirizzi programmatici del Distretto Diffuso del Commercio Partenio, fondamentali per l'attuazione degli obiettivi strategici individuati possono essere così esplicitati:
1. Marketing territoriale e gestione del Distretto. Messa in valore delle qualità distintive e competitive del Distretto, valorizzando il territorio dei singoli Comuni partecipanti, nelle loro peculiari qualità, integrando il comparto commerciale con il connubio tra un turismo naturalistico, enogastronomici e di prossimità, per rendere riconoscibile e qualificare il territorio del Distretto non solo nel proprio contesto competitivo ma anche a livello regionale e oltre. Il Marketing del territorio deve promuovere e sviluppare la capacità attrattiva degli ambiti interessati con iniziative di carattere pubblico, privato e in forma associativa o di partenariato: in questo contesto il Distretto Diffuso del Commercio “Partenio” diventa il network che deve rafforzare, promuovere e diffondere la propria immagine sui mercati.
2. Rigenerazione degli spazi urbani e qualificazione dei luoghi del commercio. L'obiettivo è promuovere la riqualificazione di aree specifiche del Distretto e in particolar modo gli assi viari vocati allo shopping di ciascun Comune, affinché diventino maggiormente attrattivi per cittadini e imprese, perseguendo una migliore qualità urbana, come possibile volano per investimenti privati sulle aree stesse. Interventi più generali sull'intero territorio del Distretto dovranno comunque essere coordinati con i progetti già realizzati e concertati con i partner interessati. Un'attenzione particolare andrà posta al recupero dei locali commerciali sfitti, favorendo il contatto tra le proprietà e le imprese commerciali.
3. Educazione al consumo consapevole, promuovendo la prossimità rispetto alla globalizzazione. Promuovere un'educazione al consumo consapevole e sostenibile, a cominciare dalla popolazione giovanile, finalizzata alla promozione del commercio locale come servizio essenziale della comunità, per la salvaguardia delle peculiarità produttive territoriali e riportando al centro dello sviluppo la prossimità in luogo della globalità (Agenda 2030).
4. Sostegni alle imprese e supporto alle attività economiche maggiormente colpite dalle crisi. Programmazione di azioni di supporto del comparto commerciale gravemente colpito, per determinate categorie merceologiche in modo molto grave, dalla pandemia Covid19, applicando, se possibile, fiscalità di vantaggio.
5. Formazione individuale e educazione alla competitività del sistema, anche grazie all'alfabetizzazione digitale. Fornire le competenze alle imprese commerciali tramite la formazione continua e l'informazione sulle possibili opportunità che offre il mercato tradizionale, sul corretto uso dei social network e sulla diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e giovanile.
6. Regolamentazione e tutela dei servizi commerciali. Il Distretto dovrà monitorare la coerenza e l'integrazione tra la pianificazione urbanistica e territoriale e gli indirizzi in materia di insediamenti commerciali, facendosi promotore di buone pratiche.
Il Distretto Diffuso del Commercio “Partenio” dovrà essere lo strumento innovativo grazie al quale il Commercio, e non solo, dei sei Comuni interessati si possa rigenerare, consolidando la propria presenza mantenendo le quote occupazionali in un momento storico difficile per le minacce portate dai canali di vendita alternativi e dalla pandemia covid19, che caratterizza in modo preoccupante questo periodo storico.Le Amministrazione e i partner, in particolare le Associazioni di Categoria del Commercio, Unimpresa Irpinia Sannio e Confesercenti Avellino, confidano in questa nuova opportunità regionale per rivitalizzare e qualificare il comparto commerciale dei Comuni coinvolti, sfruttando le sinergie in costituzione, che in questo difficile momento di emergenza economica per il comparto del Commercio, possano dare nuovi impulsi finalizzati a dare origine a risultati positivi e trainanti.
L'ambito territoriale dei Comuni oggetto del Distretto rappresenta il fulcro del commercio di un territorio tanto vasto quanto omogeneo nei suoi tratti distintivi. Il Distretto vuole porre al centro della propria programmazione il commercio di vicinato storicamente insediato nei Comuni dell’area, e la perimetrazione coincidente con l’intero territorio di ciascun Comune ne è la logica conseguenza.
Sono presenti inoltre sia Medie Strutture di vendita che integrano l'offerta commerciale, sia Grandi Struttura di vendita, sono assenti veri e propri Centri Commerciali. Gli esercizi di vicinato, nonostante la presenza delle medie e grandi strutture di vendita, che comunque integrano l'offerta commerciale, si mantengono dominanti nel comparto commerciale dell’area del DDC “Partenio”.
Completa la ricca offerta di esercizi commerciale la presenza di ben nove mercati settimanali su area pubblica.
La rete distributiva dei Comuni del Distretto è costituita da negozi di piccola e media dimensione, sinonimo di grande qualità, e che si caratterizza per offrire un assortimento dell'offerta ampio ma anche profondo. L'offerta commerciale presente soddisfa non solo la domanda locale ma accoglie anche importanti flussi turistici che hanno condotto le microimprese commerciali allo sviluppo di alti livelli di specializzazione merceologica. I Comuni interessati completano la loro offerta commerciale grazie alla presenza di numerosi esercizi pubblici, cresciuti negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione verso i prodotti tipici locali.
Uno degli obiettivi principe del Distretto sarà la necessità di intraprendere delle vere e proprie campagne speditive sul territorio del Distretto per aggiungere, al giudizio basato sui numeri, le opportune valutazioni qualitative. La necessità di pervenire a un livello di conoscenza più dettagliato è giustificato anche da alcune particolarità riscontrate nell'analisi dei dati in possesso degli uffici comunali: uno tra questi è costituito dal rapporto tra nuove aperture, subentri e cessazioni, negli
Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso. Gli obiettivi strategici individuati sono i seguenti:
1. Dare un impulso positivo all'economia e all'occupazione del sistema commercio.
2. Individuare e promuovere l’identità commerciale del Distretto “
Partenio” e consolidare la rete distributiva locale esistente, cercando di incrementare il numero complessivo delle attività commerciali, si dovrà sostenere e migliorare l’offerta commerciale, proponendo azioni destinate a incrementare i flussi di utenti, necessari alla crescita economica e occupazionale.
3. Creazione dell'Identità di Distretto: il brand “Partenio”.
Sviluppare il brand “Partenio” come elemento caratterizzante dell'ambito territoriale prescelto, che possa essere riconosciuto sul territorio provinciale e regionale e, per il tema del turismo, anche nazionale; la riconoscibilità è diretta conseguenza della validità dei piani di comunicazione che si mettono in atto rispetto alla denominazione del Distretto, del logo, del packaging e degli elementi identitari che saranno scelti.
4. Incoraggiare la crescita, lo sviluppo e gli investimenti, anche extracommerciali. Il Distretto potrà incoraggiare l'incremento degli investimenti sul territorio, come già intrapreso dai singoli Comuni, con i singoli piani di riqualificazione urbana, utili a innalzare la qualità dei luoghi del commercio, la competitività del sistema commerciale e delle singole imprese e ridurre la desertificazione commerciale dovuta alla presenza di locali sfitti.
5. Promuovere e programmare la qualificazione dei luoghi del commercio. Programmare interventi di parte pubblica declinati alla valorizzazione dei "luoghi" del Distretto e agevolare, anche con l'applicazione di fiscalità di vantaggio e valutando la possibilità di prevedere speciali esenzioni, deduzioni e agevolazioni in materia di imposte e tasse.
6. Sviluppare un modello di turismo consapevole e di prossimità. Caratterizzare l'offerta turistica del DDC “Partenio” come esperienza distintiva, attraente e sicura per i visitatori che punti sulla qualità dell'accoglienza, sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale del territorio.
Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso. Gli obiettivi strategici individuati sono i seguenti:
1. Dare un impulso positivo all'economia e all'occupazione del sistema commercio.
2. Individuare e promuovere l’identità commerciale del Distretto “
Partenio” e consolidare la rete distributiva locale esistente, cercando di incrementare il numero complessivo delle attività commerciali, si dovrà sostenere e migliorare l’offerta commerciale, proponendo azioni destinate a incrementare i flussi di utenti, necessari alla crescita economica e occupazionale.
3. Creazione dell'Identità di Distretto: il brand “Partenio”.
Sviluppare il brand “Partenio” come elemento caratterizzante dell'ambito territoriale prescelto, che possa essere riconosciuto sul territorio provinciale e regionale e, per il tema del turismo, anche nazionale; la riconoscibilità è diretta conseguenza della validità dei piani di comunicazione che si mettono in atto rispetto alla denominazione del Distretto, del logo, del packaging e degli elementi identitari che saranno scelti.
4. Incoraggiare la crescita, lo sviluppo e gli investimenti, anche extracommerciali. Il Distretto potrà incoraggiare l'incremento degli investimenti sul territorio, come già intrapreso dai singoli Comuni, con i singoli piani di riqualificazione urbana, utili a innalzare la qualità dei luoghi del commercio, la competitività del sistema commerciale e delle singole imprese e ridurre la desertificazione commerciale dovuta alla presenza di locali sfitti.
5. Promuovere e programmare la qualificazione dei luoghi del commercio. Programmare interventi di parte pubblica declinati alla valorizzazione dei "luoghi" del Distretto e agevolare, anche con l'applicazione di fiscalità di vantaggio e valutando la possibilità di prevedere speciali esenzioni, deduzioni e agevolazioni in materia di imposte e tasse.
6. Sviluppare un modello di turismo consapevole e di prossimità. Caratterizzare l'offerta turistica del DDC “Partenio” come esperienza distintiva, attraente e sicura per i visitatori che punti sulla qualità dell'accoglienza, sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale del territorio.
Educazione al consumo consapevole, promuovendo la prossimità rispetto alla globalizzazione. Promuovere un'educazione al consumo consapevole e sostenibile
Uno degli obiettivi principe del Distretto sarà la necessità di intraprendere delle vere e proprie campagne speditive sul territorio del Distretto per aggiungere, al giudizio basato sui numeri, le opportune valutazioni qualitative.
OSPEDALETTO D’ALPINOLO
In merito alle origini di Ospedaletto d'Alpinolo va detto che sono stati rinvenuti, nelle località Curti e Piana, resti di tombe di epoca preromana. L'attuale centro abitato, tuttavia, risale al periodo medievale e la sua nascita è databile con precisione nel gennaio 1178, con il nome di "Casale delle Fontanelle".
La sua storia è strettamente legata a quella del Santuario di Montevergine, le cui vicissitudini nel corso dei secoli hanno influenzato fortemente il suo sviluppo. Dal dominio feudale dell'Abbazia, passò alle dipendenze della Chiesa di Santa Maria del Preposito e assunse la denominazione del "Casale di Santa Maria del Preposito". Nell'attuale territorio comunale sorse poi un ospedale – che si ricorda aver ospitato anche personaggi illustri, tra i quali Federico II – con la funzione di far riposare i pellegrini prima di affrontare la salita del monte per far visita al Santuario; il nome del paese, perciò, fu mutato prima in "Casale dell'Ospedale di Montevergine" e, successivamente, in Ospedaletto, come attesta un documento notarile del 1463 in cui è riportato come Casale di Ospedaletto.
Nel 1806, con l'abolizione della feudalità e la soppressione degli ordini monastici, Ospedaletto entrò a far parte della provincia di Principato Ultra e, dal 1861, assunse la specifica "d'Alpinolo" per differenziarsi da altri comuni omonimi.
Il comune di Ospedaletto d'Alpinolo sorge nell'area del Parco del Partenio. È un paese di 2.123 abitanti, situato a 725 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 43,61 km² e i comuni confinanti sono: Avellino, Mercogliano e Summonte.
L'etimologia del nome sembrerebbe risalire al XIV secolo, dal Casale dell'Ospedale Nuovo di Montevergine, luogo in cui si trasferì buona parte della popolazione proveniente dal Casale al Rione Terra, mentre la specifica "d'Alpinolo" allude, probabilmente, alla posizione montana del territorio. Gli abitanti sono detti ospedalettesi e i Santi Filippo e Giacomo sono i loro patroni.
LUOGHI DI INTERESSE
• Fontana del Tritone - Si trova al centro del paese e fu realizzata nel Novecento dagli scalpellini locali.
• Sedia della Madonna - Detta anche "Cappella Misura", si trova sull'antico sentiero verso Montevergine e, secondo la leggenda, avrebbe accolto il riposo della Vergine Maria lungo la sua ascesa al sacro monte.
• Monumento al Pellegrino - Gruppo di statue che rappresentano la scena di pellegrini diretti al Santuario di Montevergine, opera dell’Abate Ferdinando Vignanelli.
• Altro - Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo (e Cappella SS. Rosario), Monumento ai Caduti, Villa Comunale, Piazzetta dei Pellegrini, Tomba in blocchi di tufo di età sannitica.
EVENTI
• Juta a Montevergine - Rievocazione del tradizionale pellegrinaggio verso il Santuario di Montevergine, in programma nel mese di agosto.
• Festa della Castagna del Prete - Evento enogastronomico, accompagnato da spettacoli teatrali e musicali, in programma nel mese di ottobre.
• Fiera del Torrone - Evento enogastronomico, incentrato sulla promozione del tradizionale prodotto locale.
• Sagra della Fragola - Evento enogastronomico in programma nel mese di giugno.
• Festa dei SS. Filippo e Giacomo - Celebrazioni religiose in onore dei Santi Patroni, in programma nel mese di maggio.
• Festa di San Rocco - Evento religioso in onore del compatrono del paese, in programma nel mese di agosto.
• Festa dei Nonni - Evento tradizionale, in programma nel mese di ottobre.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Torrone di Ospedaletto d'Alpinolo PAT - Prodotto tipico, diffuso nel paese già dalla fine dell'Ottocento: è presente in due varianti diverse, ossia quella classica (a base di miele, albume, nocciole o mandorle tostate) e quella farcita al pan di Spagna.
• Castagna del prete PAT - Note anche come "castagne ro' prevete", sono dette così perché fu proprio un frate a scoprirne il processo di cottura particolare.
• Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
• Cioccolata e altri prodotti dolciari - Realizzati con l'aggiunta di noci, nocciole e altri tipi di frutta secca.
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
SUMMONTE
L'attuale territorio di Summonte fu abitato fin dall'epoca preromana: a dimostrazione di ciò, infatti, vi sono numerose tombe rinvenute nell'area, le cui origini sembrerebbero essere ricondotte agli Osci. La nascita dell'attuale borgo risalirebbe, invece, al V secolo d.C., periodo in cui gli abitanti delle antiche Nola, Abella e Abellinum si rifugiarono sotto le pendici del monte Vallatrone per sfuggire all'assedio delle popolazioni barbariche.
Dapprima rientrante nei possedimenti della contea di Avellino, Summonte fu distrutta nel 1134 dalle truppe di Ruggero II e, qualche secolo dopo, divenne feudo della famiglia Della Leonessa, la quale trasformò il castello in una torre di avvistamento di confine.
Successivamente, alla guida del borgo, si avvicendarono varie famiglie. Gli ultimi feudatari di Summonte furono i Doria del Carretto, che la amministrarono per oltre duecento anni, fino alla eversione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Il comune di Summonte sorge nell’area del Parco Regionale del Partenio. È un borgo di 1.538 abitanti, situato a 738 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 12,37 km² e i comuni confinanti sono: Avellino, Capriglia Irpina, Mercogliano, Ospedaletto d'Alpinolo, Pannarano, Pietrastornina, Quadrelle, Sant'Angelo a Scala, Sirignano e Sperone.
L'etimologia del nome proviene dal latino sub monte che vuol dire “sotto il monte”. Gli abitanti sono detti summontesi e San Nicola di Bari è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
• Torre Angioina - Costruita in conci di pietra calcarea sbozzati e malta di allettamento a base di calce, sabbia mista a lapillo e pietra macinata.
• Zona Archeologica - Terrazzamenti del vecchio insediamento con vista panoramica.
• Ex Chiesa di San Nicola - Antica chiesetta addossata al lato nord del fortilizio, risalente al XX secolo.
• Anfiteatro - Sede durante l'anno di spettacoli teatrali, concerti di musica classica e presentazioni di opere letterarie.
• Borgo medievale - Caratterizzato da elementi di pregio e rilevanza architettonica del Cinquecento di varia bellezza.
• Campanile e Congrega del Santissimo Rosario - Si contraddistingue per gli stipiti in pietra, i cornicioni lapidei e il campanile con molte campane.
EVENTI
• Sentieri Mediterranei - Festival internazionale di musica etnica, in programma nel periodo estivo.
• Natale al Borgo Incantato - Evento con luci, botteghe, spettacoli, gastronomia, caldarroste e falò, in programma nel periodo natalizio.
• Borgo Festival - Escursioni e visite ai luoghi antichi più significativi del territorio, in programma nel mese di settembre.
• La Notte Romantica - Iniziativa dell'associazione I Borghi più Belli d'Italia, è un mix di manifestazioni musicali, teatrali, letterarie e artistiche, accompagnate da degustazioni con una cornice di grande romanticismo per riscoprire la bellezza del borgo.
• Sagra della Castagna - Evento enogastronomico, in programma nel mese di ottobre.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Tartufo Nero del Partenio - Pregiatissimo prodotto in cui si ritrovano i profumi del sottobosco.
• Miele - Parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali. È prodotto nell'area del Partenio in diverse tipologie: Miele di Asfodelo, Miele di Borragine, Miele di Cardo e Miele di Rovo, tutti riconosciuti come PAT.
• Miele di castagna - Ricavato dal nettare del castagno, è alla base del torrone di Summonte, detto anche "cupeto".
• Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
• Nocciola - Forte presenza della coltivazione del nocciolo, esistente in Campania già in età romana.
• Castagne - Produzione molto caratteristica delle montagne che circondano il borgo.
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
PIETRASTORNINA
La prima volta che Pietrastornina viene nominata è in documenti relativi all'anno 774, quando il principe longobardo Arechi II diede alla Chiesa di Santa Sofia di Benevento il castello di Pietrasturminea. Ciò fa presupporre che il primo borgo di questo paese si sia sviluppato durante l'età longobarda, proprio ai piedi della fortezza.
Notizie storiche successive attestano che Pietrastornina, inizialmente possedimento di Filippo Caracciolo, fu presa con la forza nel 1418 da Marino Della Leonessa. Fu poi venduta a Giacomo Della Leonessa, con assenso regio dell'11 aprile 1450, e da questi lo ebbe, nel 1461, Fabrizio. Successivamente, sotto il regno di Ferdinando I d'Aragona, fu acquistata dal conte Diomede Carafa.
L'avvicendarsi di nuove famiglie permase fino al 1643 quando, con l'avvento di Andrea Lattiero, tutti i suoi discendenti, appartenenti all'omonima famiglia, si alternarono alla guida del paese, fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806.
Il comune di Pietrastornina sorge nell'area del Parco del Partenio. È un paese di 1.526 abitanti, situato a 513 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 15,73 km² e i comuni confinanti sono: Altavilla Irpina, Arpaise, Pannarano, Roccabascerana, Sant'Angelo a Scala e Summonte.
L'etimologia del nome proviene da una grande roccia che identifica il paese, un tempo fortificata, intorno alla quale si costituì l’abitato primigenio, mentre il termine medievale sturminare sta per "respingere", da cui Petrasturminea, volgarizzatosi poi nell'attuale "Pietrastornina". Gli abitanti sono detti pietrastorninesi e San Biagio è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
• Palazzo Campobasso - Conosciuto anche come "Palazzo Baronale", fu edificato per volere di Ugone Pagano, probabilmente nel primo decennio del XVII secolo.
• Porta Urbana - Costituita da una lunga volta a botte che copriva, in origine, un tratto di 12 m di strada, risale presumibilmente al XII-XV secolo.
• Chiesa della Santissima Annunziata - Chiesa Madre del paese, costruita dopo il crollo dell'antica Arcipretale di Santa Maria de Iuso e consacrata nel 1761.
• Casa Germana - Edificio che risale al secolo scorso e che, con le sue semplici connotazioni piano-volumetriche e formali, simboleggia la tipologia costruttiva delle case edificate al di fuori del borgo medievale.
• Ruderi del Castello - Resti del fortilizio sorto in epoca longobarda sulla grossa guglia rocciosa che corona l'abitato del borgo medievale.
• Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria - Fondata nel 1919 e situata in frazione Furmo, è definita come Rettoria della Parrocchia di Maria Santissima Annunziata di Pietrastornina.
• Chiesa della Madonna del Carmelo - Edificio religioso risalente al 20 febbraio 1742 e che, originariamente, era di modeste dimensioni: successivamente, fu ingrandita.
• Chiesa dei Santi Giovanni, Bartolomeo e Rocco - Terminata nel 1722, il suo campanile fu costruito nel 1903.
• Altro - Cappella di San Berardino, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Museo Donato Massa
EVENTI
• Festa di San Biagio - Festeggiamenti in onore del Santo Patrono che si svolgono il 3 febbraio.
• Carnevale - Festa in maschera con musica e animazione.
• Sagra dei Culurgiones - Evento gastronomico incentrato sui "culurgiones", una specie di raviolo sardo con cuore di patate, menta, aglio e formaggio pecorino fresco, che si svolge in occasione della Festa di San Pietro.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Melannurca Campana IGP - La "Regina delle Mele", con aroma caratteristico e profumo finissimo
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
SANT’ANGELO A SCALA
I primi insediamenti nel territorio di Sant'Angelo a Scala vanno ricercati nell'antica città tardo-romana di Ascula e nella Chiesa di San Michele di origine longobarda, oggi rimpiazzata dal Santuario di San Silvestro Papa.
La storia del borgo è legata, indissolubilmente, alla famiglia Carafa e alla figura di Papa Paolo IV, che fece edificare, a Sant'Angelo a Scala, un monastero intitolato alla Madonna dell'Incoronata.
Il culto religioso, da sempre molto radicato presso la comunità santangiolese, subì un duro colpo agli inizi dell'Ottocento, quando il Monastero dell'Incoronata fu distrutto e ridotto a rudere per aver ospitato il colonnello borbonico Michele Pezza, meglio noto come Fra Diavolo, catturato dalle truppe bonapartiste di Joseph Léopold Sigisbert Hugo, padre del celebre scrittore francese Victor Hugo (1802-1885).
Il comune di Sant'Angelo a Scala sorge nell'area del Parco del Partenio. È un borgo di 741 abitanti, situato a 582 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 10,75 km² e i comuni confinanti sono: Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Grottolella, Pietrastornina e Summonte.
L'etimologia del nome si riferisce, nella prima parte, al culto per il Santo Patrono, mentre la specifica "a Scala" potrebbe derivare dalla conformazione delle montagne che circondano il paese, oppure da una piccola strada, ripida come una scala, che, in passato, collegava il borgo a un antico edificio religioso situato più a monte. Gli abitanti sono detti santangiolesi e San Michele Arcangelo è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
• Chiesa di San Giacomo Apostolo - Costruita nel XIV secolo, svolse un ruolo monastico fino al Seicento: si distingue ancora oggi per la facciata e per la torre campanaria posta sul lato sinistro dell'edificio.
• Santuario di San Silvestro Papa - Piccola chiesa arroccata su una guglia rocciosa, alle pendici del Monte Vallatrone: è affiancata da una grotta con acqua dalle proprietà terapeutiche.
• Palazzo Carafa - Maestosa dimora dei signori di Sant'Angelo a Scala.
• Area Castellare - Sito su cui, un tempo, sorgeva il castello medioevale, ubicato in posizione di dominio della valle sottostante.
• Eremo Camaldolese dell'Incoronata - Convento risalente al XVI secolo, di cui oggi restano alcuni ruderi.
• Grotte paleocristiane - Situate in località Malfedana, testimoniano la presenza di civiltà nel periodo tardo-romano.
• Percorsi naturalistici - Sentieri che conducono alle principali attrazioni del paese, tra cui le varie grotte presenti nel Parco Regionale del Partenio.
• Sorgenti - Corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale: Sorgente Santuario San Silvestro, Sorgente Incoronata, Sorgente Fontanella, Sorgente San Giacomo.
EVENTI
• Incendio del Campanile - Spettacolo di fuochi pirotecnici, in programma nel mese di agosto.
• Pope Art Festival - Rassegna teatrale e musicale che coniuga divertimento, senso civico e devozione religiosa.
• Corri tra la natura del Parco Partenio - Gara di trail-running, in programma nel periodo estivo.
• Fiaccolata di San Silvestro Papa - Evento religioso, in programma nel mese di agosto.
• Processione di San Michele Arcangelo - Celebrazioni in onore del Santo Patrono, in programma nella seconda domenica di agosto.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Miele - Parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali. È prodotto nell'area del Partenio in diverse tipologie: Miele di Asfodelo, Miele di Borragine, Miele di Cardo e Miele di Rovo, tutti riconosciuti come PAT.
• Tartufo Nero del Partenio - Pregiatissimo prodotto in cui si ritrovano i profumi del sottobosco.
• Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
• Castagne - Produzione molto caratteristica delle montagne che circondano il borgo.
• Nocciola - Forte presenza della coltivazione del nocciolo, esistente in Campania già in età romana.
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
I primi insediamenti nell'attuale territorio di Mercogliano risalgono già all'epoca romana: in località Alvanella, infatti, è stata rinvenuta una colonna militare romana, testimonianza di un asse viario che, tuttora, collega l'Irpinia a Napoli. Ulteriore prova di tali nuclei abitativi è il forte culto nei confronti del dio Mercurio, la cui immagine, oggi, campeggia sullo stemma civico.
La fondazione dell'odierna Mercogliano risale, tuttavia, al periodo di dominazione longobarda, quando una colonia di profughi, proveniente dalla distrutta Abellinum, si stanziarono sulla collina dove, oggi, sorge il centro cittadino. In origine casale di Avellino, viene nominata per la prima volta in un documento del 982. Con la costruzione del Castello, avvenuta negli anni Mille, Mercogliano acquisì una propria autonomia, sotto Enrico di Sarno, subfeudatario del conte di Avellino Rainulfo.
In seguito, Mercogliano fu amministrata da Ruggiero Dell'Aquila, prima di essere assorbita dall'Abbazia di Montevergine e di rientrare, infine, nelle rendite feudali della Santa Casa dell'Annunziata di Napoli.
Il comune di Mercogliano sorge nell'area del Parco del Partenio. È una città di 12.180 abitanti, situata a 550 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 19,92 km² e i comuni confinanti sono: Avellino, Monteforte Irpino, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d'Alpinolo, Quadrelle e Summonte.
L'etimologia del nome sembrerebbe derivare dal termine latino mercurianum che, secondo alcuni studiosi, indicherebbe la presenza in questi luoghi di possedimenti dei magistri mercuriales, cioè i "magistrati" che amministravano il culto di Mercurio; la denominazione attuale deriverebbe, in particolare, da Castrum Mercuriani. Gli abitanti sono detti mercoglianesi. San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano sono i loro patroni.
LUOGHI DI INTERESSE
• Santuario di Montevergine - Sede di una della sei abbazie territoriali italiane, custodisce al suo interno il quadro della "Madonna di Montevergine", qui venerata e chiamata anche "Mamma Schiavona" e visitata ogni anno da circa un milione e mezzo di pellegrini.
• Palazzo Abbaziale di Loreto - Struttura architettonica di notevole interesse sia artistico che storico.
• Chiesa dei Santi Modestino, Fiorentino e Flaviano - Edificio religioso di cui le prime notizie risalgono al 1052: si trova al termine del Viale San Modestino e, al suo interno, sono collocati un pozzo e un tempio dedicato nell'antichità a Mercurio.
• Chiesa Santi Pietro e Paolo - Custodisce le ossa dei Santi Modestino, Flaviano e Fiorentino, nonché decorazioni in maiolica e anche alcuni dipinti del XVII secolo, di cui uno attribuito a Giuseppe Scala.
• Castello Medievale - Risalente agli anni tra il 1077 e il 1099, è situato nel centro antico di Mercogliano, noto come Capocastello proprio per la presenza del fortilizio.
• Antiquarium - Museo inaugurato nel 2009, ubicato nella Cripta della Chiesa della Santissima Immacolata Concezione, presso il borgo antico medievale di Capocastello.
• Chiesa di San Francesco - Edificio religioso costruito all'inizio del XVII secolo: tra le opere d'arte presenti sulle sue pareti e sul soffitto risaltano quelle dedicate alla vita del santo.
• MAM - Museo Abbaziale di Montevergine - Esposizione allestita all'interno del Santuario di Montevergine, le cui sale museali sono state completate nel 2000.
• Porta dei Santi - Porta inferiore di accesso alla cittadina antica di Mercogliano: nella parte superiore è ancora visibile un affresco che raffigura i Santi Modestino, Fiorentino e Flaviano.
• Acqua Fidia - Una sorgente di acqua freschissima che si trova a soli 5 km dal centro di Mercogliano e deve il nome a un leggendario tempio dedicato alla Dea Fidia che si sarebbe trovato proprio in questa area.
• Campo Maggiore - Denominato anche "Campo Mercogliano", si trova a una altitudine di 1.406 metri ed è un luogo affascinante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.
EVENTI
• Candelora - Tra le celebrazioni devozionali più sentite in Campania, si festeggia il 2 febbraio, quando i "femminielli" salgono al Santuario di Montevergine (la cosiddetta Juta) per onorare il rito di Mamma Schiavona e rispettare un’antica tradizione che risale al Medioevo.
• Festa della Montagna - Tre giorni per vivere e raccontare la montagna, con gare, attività sportive, corsi, degustazioni di cucina locale, performance teatrali ed esibizioni musicali.
• La Zeza di Mercogliano - Manifestazione carnevalesca che consiste in una vera e propria rappresentazione teatrale popolare antica, con alcuni personaggi chiave.
• Cronoscalata al Santuario - Una giornata sportiva con gara ciclistica a cronometro.
• Castellarte - Un evento che si svolge dal 1993, nell’ultimo weekend di luglio, nel borgo di Capocastello, con esibizioni di artisti internazionali e un pubblico di circa 60.000 presenze per edizione (sospeso da 3 anni).
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Liquori di Montevergine - Sette tipologie di liquore prodotte dai Padri Benedettini di Montevergine, prodotte con miscele di erbe aromatiche (Amaro Benedettino, Anisetta Benedettina, Anthemis, Brandy, Gran Liquore Partenio, Gran Liquore Romito e Gran Liquore "Verginiano".
• Miele - Parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali. È prodotto dai Padri Benedettini di Montevergine in diverse tipologie: Miele di Castagno, Miele di Acacia, Miele di Millefiori, tutti riconosciuti come PAT.
• Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
Distretto del Commercio Partenio
ABITANTI DEL DISTRETTO
Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso. Gli obiettivi strategici individuati sono i seguenti:
1. Dare un impulso positivo all'economia e all'occupazione del sistema commercio.
2. Individuare e promuovere l’identità commerciale del Distretto “
Partenio” e consolidare la rete distributiva locale esistente, cercando di incrementare il numero complessivo delle attività commerciali, si dovrà sostenere e migliorare l’offerta commerciale, proponendo azioni destinate a incrementare i flussi di utenti, necessari alla crescita economica e occupazionale.
3. Creazione dell'Identità di Distretto: il brand “Partenio”.
Sviluppare il brand “Partenio” come elemento caratterizzante dell'ambito territoriale prescelto, che possa essere riconosciuto sul territorio provinciale e regionale e, per il tema del turismo, anche nazionale; la riconoscibilità è diretta conseguenza della validità dei piani di comunicazione che si mettono in atto rispetto alla denominazione del Distretto, del logo, del packaging e degli elementi identitari che saranno scelti.
4. Incoraggiare la crescita, lo sviluppo e gli investimenti, anche extracommerciali. Il Distretto potrà incoraggiare l'incremento degli investimenti sul territorio, come già intrapreso dai singoli Comuni, con i singoli piani di riqualificazione urbana, utili a innalzare la qualità dei luoghi del commercio, la competitività del sistema commerciale e delle singole imprese e ridurre la desertificazione commerciale dovuta alla presenza di locali sfitti.
5. Promuovere e programmare la qualificazione dei luoghi del commercio. Programmare interventi di parte pubblica declinati alla valorizzazione dei "luoghi" del Distretto e agevolare, anche con l'applicazione di fiscalità di vantaggio e valutando la possibilità di prevedere speciali esenzioni, deduzioni e agevolazioni in materia di imposte e tasse.
6. Sviluppare un modello di turismo consapevole e di prossimità. Caratterizzare l'offerta turistica del DDC “Partenio” come esperienza distintiva, attraente e sicura per i visitatori che punti sulla qualità dell'accoglienza, sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale del territorio.
Il Distretto Diffuso del Commercio “Partenio” dovrà essere lo strumento innovativo grazie al quale il Commercio, e non solo, dei sei Comuni interessati si possa rigenerare, consolidando la propria presenza mantenendo le quote occupazionali in un momento storico difficile per le minacce portate dai canali di vendita alternativi e dalla pandemia covid19, che caratterizza in modo preoccupante questo periodo storico.Le Amministrazione e i partner, in particolare le Associazioni di Categoria del Commercio, Unimpresa Irpinia Sannio e Confesercenti Avellino, confidano in questa nuova opportunità regionale per rivitalizzare e qualificare il comparto commerciale dei Comuni coinvolti, sfruttando le sinergie in costituzione, che in questo difficile momento di emergenza economica per il comparto del Commercio, possano dare nuovi impulsi finalizzati a dare origine a risultati positivi e trainanti.
L'ambito territoriale dei Comuni oggetto del Distretto rappresenta il fulcro del commercio di un territorio tanto vasto quanto omogeneo nei suoi tratti distintivi. Il Distretto vuole porre al centro della propria programmazione il commercio di vicinato storicamente insediato nei Comuni dell’area, e la perimetrazione coincidente con l’intero territorio di ciascun Comune ne è la logica conseguenza.
Sono presenti inoltre sia Medie Strutture di vendita che integrano l'offerta commerciale, sia Grandi Struttura di vendita, sono assenti veri e propri Centri Commerciali. Gli esercizi di vicinato, nonostante la presenza delle medie e grandi strutture di vendita, che comunque integrano l'offerta commerciale, si mantengono dominanti nel comparto commerciale dell’area del DDC “Partenio”.
Completa la ricca offerta di esercizi commerciale la presenza di ben nove mercati settimanali su area pubblica.
La rete distributiva dei Comuni del Distretto è costituita da negozi di piccola e media dimensione, sinonimo di grande qualità, e che si caratterizza per offrire un assortimento dell'offerta ampio ma anche profondo. L'offerta commerciale presente soddisfa non solo la domanda locale ma accoglie anche importanti flussi turistici che hanno condotto le microimprese commerciali allo sviluppo di alti livelli di specializzazione merceologica. I Comuni interessati completano la loro offerta commerciale grazie alla presenza di numerosi esercizi pubblici, cresciuti negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione verso i prodotti tipici locali.
Uno degli obiettivi principe del Distretto sarà la necessità di intraprendere delle vere e proprie campagne speditive sul territorio del Distretto per aggiungere, al giudizio basato sui numeri, le opportune valutazioni qualitative. La necessità di pervenire a un livello di conoscenza più dettagliato è giustificato anche da alcune particolarità riscontrate nell'analisi dei dati in possesso degli uffici comunali: uno tra questi è costituito dal rapporto tra nuove aperture, subentri e cessazioni, negli
Gli indirizzi programmatici del Distretto Diffuso del Commercio Partenio, fondamentali per l'attuazione degli obiettivi strategici individuati possono essere così esplicitati:
1. Marketing territoriale e gestione del Distretto. Messa in valore delle qualità distintive e competitive del Distretto, valorizzando il territorio dei singoli Comuni partecipanti, nelle loro peculiari qualità, integrando il comparto commerciale con il connubio tra un turismo naturalistico, enogastronomico e di prossimità, per rendere riconoscibile e qualificare il territorio del Distretto non solo nel proprio contesto competitivo ma anche a livello regionale e oltre. Il Marketing del territorio deve promuovere e sviluppare la capacità attrattiva degli ambiti interessati con iniziative di carattere pubblico, privato e in forma associativa o di partenariato: in questo contesto il Distretto Diffuso del Commercio “Partenio” diventa il network che deve rafforzare, promuovere e diffondere la propria immagine sui mercati.
2. Rigenerazione degli spazi urbani e qualificazione dei luoghi del commercio. L'obiettivo è promuovere la riqualificazione di aree specifiche del Distretto e in particolar modo gli assi viari vocati allo shopping di ciascun Comune, affinché diventino maggiormente attrattivi per cittadini e imprese, perseguendo una migliore qualità urbana, come possibile volano per investimenti privati sulle aree stesse. Interventi più generali sull'intero territorio del Distretto dovranno comunque essere coordinati con i progetti già realizzati e concertati con i partner interessati. Un'attenzione particolare andrà posta al recupero dei locali commerciali sfitti, favorendo il contatto tra le proprietà e le imprese commerciali.
3. Educazione al consumo consapevole, promuovendo la prossimità rispetto alla globalizzazione. Promuovere un'educazione al consumo consapevole e sostenibile, a cominciare dalla popolazione giovanile, finalizzata alla promozione del commercio locale come servizio essenziale della comunità, per la salvaguardia delle peculiarità produttive territoriali e riportando al centro dello sviluppo la prossimità in luogo della globalità (Agenda 2030).
4. Sostegni alle imprese e supporto alle attività economiche maggiormente colpite dalle crisi. Programmazione di azioni di supporto del comparto commerciale gravemente colpito, per determinate categorie merceologiche in modo molto grave, dalla pandemia Covid19, applicando, se possibile, fiscalità di vantaggio.
5. Formazione individuale e educazione alla competitività del sistema, anche grazie all'alfabetizzazione digitale. Fornire le competenze alle imprese commerciali tramite la formazione continua e l'informazione sulle possibili opportunità che offre il mercato tradizionale, sul corretto uso dei social network e sulla diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e giovanile.
6. Regolamentazione e tutela dei servizi commerciali. Il Distretto dovrà monitorare la coerenza e l'integrazione tra la pianificazione urbanistica e territoriale e gli indirizzi in materia di insediamenti commerciali, facendosi promotore di buone pratiche.